L’inverter da 12V a 220V è un dispositivo elettronico capace di trasformare la tensione della corrente continua (CC) dalla batteria o dalla presa accendisigari di un auto in corrente alternata (AC) a 220V, essendo, quest’ultimo, il voltaggio che utilizziamo regolarmente in qualsiasi presa in casa o fuori.
Il vantaggio di portare con sé un inverter in macchina o camper è che ci permette utilizzare dispositivi di uso quotidiano (caffettiera, frigoriferi portatili, TV, forno a microonde, computer portatile…) in luogi dove non abbiamo accesso diretto a una presa elettrica.
Su questa nuova Guida impareremo tutto sugli inverter di potenza, da riconoscere e identificare le sue principali caratteristiche, l’importanza della efficienza di un inverter fino a come scegliere un modello a seconda dei dispositivi da alimentare.
Non hai tempo di leggere? Non ti preoccupare! Abbiamo fatto una messa a confronto con i modelli che più ci piacciono su Amazon seguendo i criteri della nostra Guida:
Se vuoi sapere di più sugli inverter di corrente e conoscere le sue principali caratteristiche per scegliere un altro modello, continua a leggere! 😉
Inverter da 12V a 220V | Guida all'acquisto
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Caratteristiche di un inverter 12V 220V
Prima di tutto, vediamo una serie di caratteristiche degli inverter da 12V a 220V che risultano fondamentali al momento di scegliere il prodotto più adatto alle necessità dell’utente.
Tra le caratteristiche più rilevanti da tenere in considerazione spiccano:
Inverter a onda pura vs Inverter a onda modificata
Come già detto prima, nelle caratteristiche di un inverter, esistono diversi tipi di onde attraverso le quali lavorano gli inverter, motivo per cui possiamo trovare inverter con la stessa potenza, ma a prezzi decisamente diversi.
I 2 tipi d’inverter più comuni che possiamo trovare sul mercato sono quelli a onda sinusoidale modificata e quelli a onda sinusoidale pura:
Gli inverter a onda sinusoidale modificata sono più economici grazie alla loro semplicità, tuttavia, possiedono lo svantaggio di non essere sempre compatibili con tutti i dispositivi che vogliamo collegare:
Di genere, gli inverter a onda sinusoidale modificata sono ideali per cariche resistive come, ad esempio, una stufa, un forno…
Purtroppo, possono non funzionare in dispositivi elettronici più sensibili al tipo d’onda come impianti stereo, apparecchiature mediche e motori elettrici (es. frigorifero, compressore d’aria, aria condizionata…) potendo causare un cattivo funzionamento, rumori fastidiosi ma non solo, può causare un danno permanente nello stesso.
In ogni caso, è quasi impossibile determinare con esattezza quando un dispositivo è compatibile o meno con un inverter a onda modificata, motivo per cui si consiglia (budget permettendo) acquistare un inverter a onda pura in modo da evitare complicazioni e garantire la compatibilità di qualsiasi dispositivo che colleghiamo al proprio inverter.
Efficienza di un inverter da 12V a 220V
Una caratteristica molto importante che, di solito, viene omessa dai fabbricanti è l’efficienza:
L’efficienza di un inverter di potenza è una relazione della potenza che dobbiamo fornire all’inverter in ingresso per ottenere la potenza desiderata dallo stesso in uscita, cioè:
Efficienza inverter = (Potenza in uscita/ Potenza in ingresso) x 100
Di genera, l’efficienza di un inverter di corrente si aggira intorno al 90%.
Se vogliamo accendere una lampadina da 90W utilizzando un inverter con una efficienza del 90%, allora avremo bisogno di una batteria capace di fornire 100W:
Potenza in ingresso = potenza in uscita / efficienza inverter = 90W/0,9 = 100W
In molti vi chiederete, dove vanno gli altri 10W? La risposta è semplice: calore.
Perciò l’importanza di utilizzare inverter con un’efficienza elevata, perché non solo approfitta meglio l’energia della tua batteria, ma si surriscalda meno, alla fine, abbiamo acquistato un inverter e non un tostapane…
Inoltre, c’è da tenere in considerazione che l’efficienza di un inverter non è costante, neanche lineare, ma segue una curva:
Come può apprezzarsi nella grafica, gli inverter lavorano con una maggior efficienza in un rango intermedio di potenza, cioè:
Se il nostro inverter ha una potenza nominale da 300W, questa è la potenza massima (100%) che è capace di fornire. Ma è meno efficiente (<95%) rispetto a se lavorasse con una potenza inferiore a 300W.
Per questo motivo, se abbiamo bisogno di alimentare un apparecchio elettrico da 300W non è consigliabile acquistare un inverter da 300W, l’efficienza non sarebbe affatto buona, perché dovrebbe superare la potenza richiesta almeno per un po’.
In questo caso, come detto, l’ideale sarebbe acquistare un inverter di maggior potenza, il nostro consiglio è scegliere uno con il doppio della potenza da alimentare, ad esempio, un inverter da 600W.
Superare si, ma non esagerare, cioè, utilizzare un inverter da 3000W per alimentare un apparecchio elettrico da 300W è sovradimensionato, perché, a bassa potenza, l’efficienza non è neanche molto buona come lo si può osservare nella grafica.
¿Quanto tempo di durata ha una batteria da 12V collegata a un inverter?
Se utilizziamo la batteria della nostra auto come fonte principale di energia per alimentare i nostri dispositivi dobbiamo essere cauti di non scaricarla interamente, soprattutto perché la sua durata è molto limitata a seconda del dispositivo collegato.
Prima di tutto, è necessario capire le caratteristiche tecniche fondamentali della batteria di un veicolo:
Ora, vedremo un semplice esempio per calcolare il tempo massimo d’utilizzo di una batteria d’auto 12V e 75Ah di capacità:
Attenzione: è importante ricordare che non è consigliabile scaricare interamente la batteria del nostro veicolo perché non solamente può rovinarsi ma potrebbe, difatti, impedire che l’auto possa riavviarsi ancora.
Colleghiamo un ventilatore da 60W all’inverter e assumiamo che esso ha un’efficienza del 90% approssimativamente.
1. Calcoliamo la potenza di cui ne abbiamo bisogno per drenare la batteria:
Potenza batteria = Potenza dispositivo / efficienza = 60W/0,9 = 66,67W
2. Dobbiamo stimare la corrente di cui abbiamo bisogno dalla batteria:
Intensità batteria = Potenza batteria / Tensione batteria= 66,67W/12V = 5,55A
3. Infine, calcoliamo il tempo massimo teorico di utilizzo della batteria:
Tempo massimo = 75Ah / 5,55A = 13,5 ore
Cioè, il tempo massimo di utilizzo del ventilatore continuamente sarebbero 13,5 ore.
Ovviamente, questo tempo appena calcolato è quello ideale, assumiamo che la batteria è nuova, completamente carica e capace di mantenere la tensione a 12V durante tutta la scarica, fino all’ultimo apice di energia:
In un caso reale, la batteria non si potrebbe scaricare interamente (a meno si cortocircuiti) perché l’inverter si scollega se la tensione della batteria è troppo bassa (<<12V).
Un’altra forma veloce di calcolare la durata della batteria sarebbe applicando la seguente formula:
Tempo massimo = Capacità batteria x Tensione batteria x efficienza inverter / Potenza dispositivo
Nel nostro esempio del ventilatore:
Tempo massimo = 75Ah x 12V x 0,9 / 60W = 13,5 ore
Alcuni esempi con altri dispositivi:
Apparecchi elettrici | Potenza consumo (W) | Tempo massimo d’uso (h)* |
Mini frigorifero Melchioni | 70W | 11,6h |
Tostapane Girmi | 800W | 1h |
Caricabatterie per smartphone Aukey | 18W | 45h |
Fornello elettrico Blinky | 1000W | 0,8h |
Grill da contatto Tristar | 700W | 1,2h |
*Vi ricordiamo che è un tempo teorico in modo da poter farsi un’idea della durata di una batteria quando le colleghiamo un dispositivo ininterrottamente. Logicamente, un’utente utilizzerebbe l’apparecchio elettrico durante un tempo determinato.
Come collegare un inverter alla tua auto?
Come ben sapete, un inverter di potenza deve collegarsi a una fonte di alimentazione da 12V (nel caso di essere un inverter da 12V), sia essa la propria batteria del veicolo o una batteria ausiliaria.
Anche se sono diverse le modalità di collegarsi alla batteria della nostra auto, le 2 più diffuse sono:
- Attraverso la presa accendisigari dell’auto.
- Direttamente alla batteria.
Il modo più facile di collegare un inverter all’auto è attraverso la presa accendisigari, perché è più semplice e non c’è bisogno di uscire del veicolo. Tuttavia, questa opzione ha anche delle limitazioni, come possiamo vedere qui sotto:
La presa accendisigari ci collega ai 12V della nostra batteria attraverso di un fusibile. Cioè, la corrente massima (e pertanto, la potenza massima) che possiamo sottrarre dalla presa accendisigari è condizionata dal valore di corrente del suddetto fusibile.
Di genere, il fusibile che collega la presa accendisigari alla batteria è da 20A, per cui, ci permetterebbe estrarre dalla presa una potenza teorica massima da 240W:
Potenza massima presa accendisigari = 12V x 20A = 240W
Se abbiamo bisogno di più potenza, allora dobbiamo utilizzare la seconda opzione, collegando l’inverter direttamente nelle terminali della batteria, sotto il cofano.
In questo caso, la potenza è limitata unicamente dalla potenza della batteria della macchina o dall’inverter collegato, così come dai cavi impiegati per collegare entrambe le parti.